(N.B.Le immagini ed i dati sono riservati ai clienti e non sono state pubblicate nel presente articolo)
Buongiorno,
a circa un mese dall'inizio dello shock Covid-19, verifichiamo cosa e quanto è cambiato nel mercato.
I dati di mercato costituiscono fra l'altro, il miglior indicatore per valutare le informazioni disponibili (vere) sull'evoluzione del contesto.
Siamo certi che, qualsiasi previsione, paura, scenario, informazione esistente ad oggi, è già incorporata nei prezzi. La moltitudine di operatori impegnati nel mondo a trasferire le informazioni sui prezzi, fa si che che i prezzi siano la fonte più credibile di informazioni. Da ciò deriva che, come già detto più volte, qualsiasi previsione o scenario individuale, abbia una probabilità oggettiva di verificarsi uguale al 50% (testa o croce).
Se non possiamo e non dobbiamo fare previsioni, dobbiamo guardare però i prezzi oggi (non prevedere quelli di domani).
Gli ultimi dieci anni sono stati caratterizzati da rendimenti attesi marginali. La politica monetaria ha voluto azzerare i rischi default o di mercato inondando il mercato di liquidità, abbassando però anche i rendimenti attesi (tassi dei titoli di stato negativi).
Se due mesi fa molti avrebbero accettato di investire in obbligazioni ad un tasso dell'1% annuo, oggi, le stesse persone, sono titubanti ad investire ad un tasso del 7% per le stesse identiche obbligazioni. Nascondere il rischio sotto lo zerbino non ha funzionato.
Cosa è cambiato? E cambiato il premio al rischio.
Il premio al rischio (misurabile con la volatilità) è il premio richiesto dagli investitori per entrare sul mercato. Ieri era 100 punti base (mi accontentavo di 1% di rendimento) oggi è 7/800 punti base, 7/8%.
Vediamo come ha impattato sui rendimenti delle obbligazioni.
Le obbligazioni esistenti sul mercato hanno subito l'effetto del premio al rischio.
Matematicamente, il premio al rischio, va a scontare, al denominatore, i flussi di cassa attesi dall'obbligazione (capitale e cedole) che sono al numeratore.
Il prezzo dell'obbligazione, funzione della variabile (flussi di cassa) / (tasso di mercato titoli di stato + premio al rischio), scende, se aumenta il denominatore. Se il prezzo dell'obbligazione scende, questa aumenta di rendimento. A scadenza rimborserà infatti sempre 100 + importo delle cedole. Guardare sola la cedola di una obbligazione è operazione inutile.
Il rendimento è dato da prezzo e cedola. Comprare una obbligazione ad 80 è ben diverso che comprarla o detenerla in portafoglio a 110. A scadenza rimborserà sempre 100.
Di seguito il rendimento (colonna in rosso) e l'evoluzione del rendimento nei giorni scorsi, di alcuni ETF che investono nel mercato obbligazionario ed uno nel mercato azionario.
(La tabella è riservata ai Clienti)
I rendimenti stanno scendendo, perchè a scendere è il premio al rischio, o l'indice di volatilità, indicato nel grafico precedente.
Chi ha questi strumenti in portafoglio, o simili, ha già quei rendimenti impliciti in portafoglio, chi ha liquidità a 0% però, potrebbe assicurarsi questi rendimenti di portafoglio. Sono corretti o no? Sono alti o bassi? Nessuno può saperlo. Sappiamo solamente che sono questi oggi.
La probabilità di fallimento delle aziende è esplosa. Alcune non ce la faranno ma il mondo continuerà, probabilmente con alcune cose diverse, ma continuerà.
Stiamo procedendo ad una verifica puntuale di ogni portafoglio per operare le giuste variazioni con l'obiettivo di mantenere i profili di rischio richiesti. Nel corso della prossima settimana, condizioni di mercato permettendo, procederemo ad inoltrarvi le eventuali modifiche.
Per qualsiasi esigenza rimaniamo a Vostra completa disposizione.
Grazie.
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