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Nota di fine luglio ai clienti - Le Banche Centrali hanno ancora munizioni?


Questa sera alle 20.00 ci sarà l'annuncio sui tassi della Fed. I mercati si aspettano un taglio del tasso di sconto dello 0.25% e quindi un nuovo inizio di una fase monetaria espansiva che sembrava, per gli USA, terminata da tempo.

Nel frattempo procede quasi a pieno ritmo la politica monetaria espansiva delle altre Banche Centrali con in testa la BCE.

Nell'ultimo decennio l'intervento aggregato delle Banche Centrali è stato pari ad USD 14.000 miliardi, una cifra anche difficile da leggere. 


Dove è finita tuta questa liquidità? 

Principalmente sul mercato del credito (Obbligazioni governative, corporate e High Yield) e nel mercato equity. Nell'ultimo decennio è stato così negata una premesse alle teorie di finanza "posto che i tassi non possono essere negativi....". Ad oggi circa il 65% del totale delle emissioni governative area euro registra tassi negativi.

Questo significa che colui che investe in questi bond accetta di ottenere a scadenza meno soldi rispetto a quelli investiti. 


Perchè qualcuno compra bond con rendimento negativo?

Per diverse ragioni ma ad esempio alcuni fondi sono obbligati per statuto a seguire il benchmark obbligazionario, non possono esimersi mantenendo solo liquidità.


Ed il mercato azionario?

Nella figura sopra si può vedere quanto sia forte la correlazione fra andamento del bilancio delle banche centrali e quello dell'indice azionario americano SP500. Il rally decennale dell'indice può essere spiegato esclusivamente dall'espansione monetaria record registrata nell'ultimo decennio? Forse no.

Occorre dire comunque che la liquidità ricerca rendimento ed il differenziale di rendimento atteso fra azioni e bond è da anni ampiamente positivo.


Senza dilungarsi troppo in noiose digressioni credo sia necessario pensare ad uno scenario in cui questo meccanismo magico possa interrompersi ovvero un mercato in cui la correlazione positiva azioni bond rimanga positiva ma con segno negativo. Uno scenario in cui tutti gli asset inizieranno a scendere proprio come sono saliti. Quando e perchè nessuno è in grado di saperlo ma potrebbe essere sufficiente un singolo evento credito (un default nel mercato dei Bond).


In questo scenario le Banche Centrali avranno già sparato tutte le munizioni o frecce e le opzioni sul tavolo sarebbero davvero poche se non quelle di limitarsi ad osservare il processo di price discovery (formazione dei prezzi).


Cosa fare?

La nostra idea è quella di inserire in portafoglio asset decorrelati (principalmente oro e commodities) senza stravolgere i pesi e l'asset allocation ma portando queste asset class a percentuali del 10/15% preparandosi ad aumentarle se questo scenario si rivelasse realizzabile.


Nei prossimi giorni ci occuperemo di analizzare singolarmente tutti i portafogli sotto gestione secondo questa ottica segnalando le eventuali modifiche.

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